TOP 100 RISTORANTI EUROPEI - Fuori di un soffio
131
HIBISCUS
HIBISCUS
Il ristorante di Claude Bosi a Mayfair è riuscito a ricreare il fermento che generava prima di trasferirsi da Ludlow a Londra. Il periodo della selvaggina è un momento d’oro per il ristorante, quando Bosi propone pernici e beccacce, cucinate sia in versione moderna che purista.
132
BOUCHERY
BOUCHERY
Molti tra i recensori ritengono che Damien Bouchery, adottando lo stile di cucina naturale che è diventato la firma di giovani chef belgi come Kobe Desramaults e Gert De Mangeleer, sia destinato a essere il prossimo grande chef del Belgio. La moglie di Damien, Bénédicte, è uno dei migliori giovani sommelier del paese.
133
HENNE KIRKEBY KRO
HENNE KIRKEBY KRO
Lo chef di origine britannica Paul Cunningham ha abbandonato la vita della grande città e ha lasciato Copenaghen per trasferirsi in questo luogo idilliaco sulla costa occidentale della Danimarca. Le lodi si sprecano un po’ per tutto, dai meravigliosi giardini alle belle camere, alla deliziosa colazione che Cunningham serve i suoi ospiti ogni mattina.
134
DUC (LE)
DUC (LE)
Trent'anni dopo che questo ristorante ha introdotto il concetto di nouvelle cuisine di pesce, gli ospiti continuano ad apprezzarne il "pesce freschissimo" e i classici della casa come l’homard à l'orange, un ricordo dei tempi in cui l'abbinamento tra pesce e frutta era considerato rivoluzionario.
135
TABLE (BRUNO VERJUS)
TABLE (BRUNO VERJUS)
Prima di aprire questo ristorante, Bruno Verjus era capace di passare due o tre ore a girare per tutta Parigi facendo acquisti per la cena. Ora che è diventato un professionista, Bruno riserva ai suoi clienti lo stesso livello di dedizione e impegno per la qualità e l'eccellenza.
